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STRAPPI e STIRAMENTI: come affrontare l'infortunio muscolare.

  • Immagine del redattore: alessiofacchini198
    alessiofacchini198
  • 31 mar 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 3 mar 2024

Di queste tipologie di infortunio muscolare sicuramente avrai già sentito parlare.

Ti spiego cosa fare da subito o nelle fasi successive per favorirne il recupero.


 

Stiramenti e strappi muscolari sono entrambi eventi più gravi rispetto allo stato di contrattura muscolare di cui ho parlato in precedenza.

Se non sai a cosa mi riferisco, ti consiglio di leggere anche gli articoli collegati a questo (che troverai in fondo alla pagina o cliccando sulla categoria "problematiche muscolari" del blog).

Come si verificano:

Avvengono principalmente in ambito sportivo in una condizione di elevato stress del muscolo. La causa dell'infortunio di solito è una contrazione improvvisa o troppo forte delle fibre (che vengono allungate oltre la loro capacità meccanica). Un fattore che può favorire questo genere di situazione è l'elevato affaticamento.


 

Stiramenti:

Quando NON si verifica la rottura di fibre muscolari si parla di stiramento o elongazione.

Il dolore può essere percepito immediatamente con chiarezza o può comparire nel giro di poco tempo. In entrambi i casi ci si rende conto che non è possibile proseguire con l'attività sportiva.

Nei giorni successivi facendo un esame ecografico sarà rilevabile l'edema, cioè la presenza di infiammazione e di liquido tra le fibre coinvolte.

Gli stiramenti rappresentano un livello intermedio di infortunio muscolare (più grave di una contrattura ma meno di uno strappo).


 

Strappi:

Quando invece il movimento traumatico è stato tale da causare la rottura delle fibre muscolari si parla di strappo.

In questo caso è probabile che la sensazione di dolore sia tale da rendere da subito chiara la necessità di interrompere l'attività che si sta svolgendo.


In base all'estensione della lesione, si distinguono tre livelli di gravità:

  • I grado: meno di 1 cm circa;

  • II grado: da 1 cm a 2/3 dell'intero diametro del muscolo;

  • III grado: rottura quasi completa o completa del muscolo;


Un segno che deve far pensare alla presenza di uno strappo muscolare è la presenza di un versamento di sangue sotto la cute (cioè una macchia violacea visibile).

La diagnosi certa può essere fatta anche in questo caso con un'ecografia.


dolore gamba


Cosa fare da subito:

Quando avviene l'infortunio muscolare, non sempre è possibile avere da subito certezze sulla sua entità.

Perciò nell'immediato è consigliabile:

  • sospendere l'attività sportiva o di carico;

  • comprimere il muscolo con un bendaggio;

  • applicare ghiaccio;


Cosa fare nei giorni successivi:

È sempre utile chiedere la valutazione di una persona competente. Le condizioni posso essere variabili ed è necessario sapere:

  • quando sospendere la compressione ed il ghiaccio;

  • se è il caso di prenotare subito un esame ecografico;

  • quanto è possibile caricare o muovere quella parte del corpo;

  • quali attività possono essere svolte nell'immediato e quali no;

  • se è opportuno iniziare un trattamento e di quale tipologia;


Il Medico di base ed il Fisioterapista in questo senso sono le figure a cui fare riferimento.

Quanto prima si gestirà correttamente la situazione, quanto migliori saranno le prospettive di guarigione!


 

Tempi di recupero e riabilitazione:

Le tempistiche medie sono:

  • 2/3 settimane per uno stiramento;

  • 3/4 settimane per uno strappo di I grado;

  • Da 4 settima a 3 mesi per uno strappo di II grado;

  • Da 3 a 6 mesi per uno strappo di III grado;


Se si è intenzionati a tornare a fare sport e ad evitare di avere delle ricadute, la riabilitazione diventa una necessità!


Il Fisioterapista si occupa di:

  1. gestire i trattamenti con terapie strumentali (es. tecar, crioterapia o laser) allo scopo di favorire la maggiore guarigione possibile delle fibre, di limitare le dimensioni della cicatrice interna che si potrebbe formare nel muscolo e renderla elastica;

  2. stabilire un piano di gestione dei carichi nel breve e medio periodo;

  3. consigliare un programma di esercizi progressivi (che possono poi essere imparati ed eseguiti autonomamente);

  4. effettuare un riequilibrio generale finale per eliminare i compensi (attraverso il trattamento manuale).


 

Hai ancora qualche dubbio sull'argomento delle problematiche e degli infortuni muscolari oppure vuoi farmi ulteriori domande? Non esitare a contattarmi con il modulo qua sotto!

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